Come spesso si ripete, il mondo della permacultura parla l’inglese, ma prima ancora di parlare una lingua creata dagli uomini, essa si esprime attraverso il linguaggio universale e non-verbale.
Alla base delle intuizioni dell’uomo esiste sempre e comunque un linguaggio fatto di altro che è ben oltre le parole.
Tuttavia chiunque si sia trovato nella posizione di ricevere intuizioni dalla natura, presto o tardi ha dovuto tentare di convertire il linguaggio emotivo e non-verbale in linguaggio verbale, frutto di una convenzione accettata e comprensibile razionalmente da altri uomini che non hanno avuto tali intuizioni, ma che potrebbero ricevere vantaggi da tale “traduzione”.
In realtà la permacultura viene ulteriormente perfezionata nel mondo algosassone, ma sappiamo che ogni termine o linguaggio che utilizziamo è solo frutto di convenzioni stabilite e accettate dalla nostra specie.
Nonostante ciò, è necessario e doveroso riconoscere che nel mondo anglosassone, quello che intendiamo con permacultura ha subito uno scatto evolutivo eccezionale che ci porta oggi ad avere strumenti all’avanguardia come ad esempio il Keyline design che nasce in Australia per mano di Percival Alfred Yeomans, successivamente viene migliorato e portato a livelli di importanza eccezionale. Tale strumento se applicato correttamente permette di contrastare il riscaldamento globale, sequestrando CO2 che viene stoccata nelle profondità del terreno. Tale fenomeno applicato all’agricoltura prende il nome di carbon farming e sta avendo un notevole successo, laddove è compreso e applicato. (carbon sequestration)
Apparentemente sembrerebbe niente di nuovo, infatti tale fenomeno è conosciuto già da diverso tempo, la differenza sta nel fatto che noi oggi possiamo convertire i nostri terreni e invertire il global worming e cambiare le sorti dell’ecosistema.
La progettazione in linea chiave è un tipo di approccio olistico che cerca di pianificare lo sviluppo di un suolo fertile attraverso la corretta gestione delle risorse. Non a caso si dice che dove c’è acqua c’è vita, infatti tale tipo di progettazione tiene conto in primis di “intrappolare” questo bene così prezioso.
Proprio ieri mentre passeggiavo nei campi ho notato che in un punto c’era un verde più intenso, così sono andato a vedere da vicino e c’erano un numero incredibilmente maggiore di graminacee, proprio dove è transitata l’acqua delle piogge invernali.
Le radici delle graminacee sono imponenti e fungono da trappola per l’acqua. Dunque questo è un esempio di linguaggio universale della natura, da cui l’uomo può dedurre linee chiavi a proprio vantaggio, semplicemente osservando e progettando successivamente.